Susana Villarán, la prima donna
sindaco di Lima, nonché la prima, nel 2011, a riportare al governo della
capitale la sinistra dopo 27 anni di assenza, resterà al suo posto: lo
confermano gli ultimi dati, sebbene ancora parziali, diffusi
dall’Ufficio nazionale dei processi elettorali (Onpe) sul referendum
revocatorio del mandato del primo cittadino celebrato domenica.
Conteggiato il 40% delle schede, il ‘no’
alla destituzione di Villarán, distintasi per aver condotto una lotta
frontale contro la corruzione principalmente nel nevralgico settore dei
trasporti e contro il commercio informale, è al 48,8%; il ‘sì’, promosso
dal suo predecessore, Luis Castañeda, del partito di centro-destra
Solidaridad Nacional e dall’ex presidente Alan García, leader del
partito Apra, è al 45,8%.
La differenza di voti a favore di
Villarán – sono finora 37.835 – è considerata definitiva da media e
analisti, secondo i quali si garantisce così la stabilità politica della
capitale, motore economico del Perù a cui contribuisce con il 50% del
Prodotto interno lordo.
Già ministro della Donna e candidata
presidenziale, 63 anni, Villarán è stata sostenuta dal Partito Popolare
Cristiano (Ppc), di centro-destra, di Lourdes Flores, anch’ella ex
candidata alla massima carica dello Stato, alleatasi con lo schieramento
di centro-sinistra Fuerza Social guidato dalla stessa Villarán.
Fonte: Misna
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