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Il Cambiamento * Il Tempo
Servizio TG3 RAI:
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Servizio TG3 RAI:
a cura di:
Luca Faenzi
Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
ufficiostampa@acquabenecomune.org
Luca Faenzi
Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
ufficiostampa@acquabenecomune.org
Esperienze ed esperimento responsabile di una società in movimento:
report dalla manifestazione "La Repubblica siamo noi"
(Roma, Piazza s.Giovanni, 02.06.2012)
il 2 giugno è stata un esperienza
indimenticabile. Grande partecipazione, rispetto alle coincidenze
e/o distrazioni di popolo (parata, family day, rinuncia sindacati confederali,
condizioni meteo ottimali per gite ecc). Grande consapevolezza sulla
congiunzione dei beni comuni come unico grande tema. Allegria, divertimento,
sole, ma anche consapevolezza di una necessaria solidarietà per chi soffre ore
di angoscia ed è privato del proprio futuro. Per la strada un lungo corteo, con
partecipazioni diverse (meno dei nostri e più altre vertenze). Arrivati in p.zza
san Giovanni pensavamo di occuparla per uno spazio maggiore, ma la qualità degli
interventi e la loro tematicità concreta ci hanno catturato e messo di fronte ad
una situazione nuova: si va verso un forum dei beni comuni, un parlamento dei
cittadini, delle vertenze, delle resistenze. Un nuovo soggetto politico è
nato. L'acqua ed il lavoro trascinano, ma non sono soli: energia, rifiuti,
grandi opere, conoscenza, pace, legalità, emergenze. Il tutto unito da una
visione ecocentrica (persona e natura insieme) e non più antropocentrica (uomo
al centro). Per chi ha avuto la fortuna di partecipare, una pietra angolare
nella costruzione di una nuova città. Il livello si alza! Se ci sono critiche
rispetto alla giornata, alle condizioni di conflittualità varie, esse possono
cogliere alcuni aspetti, ma non togliere la portata storica all'evento. Certo,
come tutte le cose importanti che hanno cambiato la storia (come alcuni di voi
sono cristiano e l'origine della mia fede è stata una grotta alla periferia
dell'impero con poche umili presenze, ma una nuova storia da lì è nata) non
c'erano le masse. Attenzione ad inseguire le masse! La storia ci dice che spesso
si fanno abbindolare e sconfinano nell'inciviltà.
Chi non ha potuto o voluto
partecipare avrebbe potuto dare il proprio contributo ed essere lì dove è nata
una nuova Repubblica, più mesta, concreta, consapevole, più solidale, più vera,
più alla ricerca, più umile, più in ascolto.
Ringrazio la segreteria e tutti
coloro che all'interno del coordinamento ci hanno contagiato questa nuova
strategia. Grazie ai territori che ci hanno creduto ed hanno saputo lavorare sui
territori cogliendo frutti insperati.
In P.zza san Giovanni si è chiusa
una fase, ma se ne è aperta un'altra: la costruzione di una nuova democrazia
partecipativa e pluritematica dei movimenti e della società civile. E' stata
un'esperienza unica ed un esperimento da consolidare e perseguire con
convinzione e tenacia. Abbiamo una grande responsabilità: quella di vivere il
nostro tempo con intensità e con il desiderio di costruire una società globale
su basi diverse.
Facciamoci gli
auguri!
Un saluto
fraterno.
Antonio de
lellis
_____________________
Care/i,
la manifestazione nazionale del 2
giugno è stata bella e importante.
Bella perché ancora una volta si è
visto in piazza il popolo dell’acqua nella sua dimensione di forte radicamento
territoriale (c’erano comitati da tutta Italia e da quasi ogni regione, con la
splendida presenza degli emiliani) e di altrettanto forte riconoscimento
collettivo dentro una vertenza che è anche nazionale ed
europea.
Un movimento maturo che ha portato
in piazza la propria capacità di persistenza e la forza delle ragioni che nel
giugno scorso hanno determinato la straordinaria vittoria referendaria, con il
pronunciamento e la partecipazione della maggioranza assoluta del popolo
italiano.
Un movimento consapevole della nuova
fase apertasi dopo quel voto, da una parte con gli attacchi normativi agli esiti
referendari, fino alla più recente proposta/truffa dell’AEG sulla nuova tariffa,
dall’altra con il non rispetto a tutti i livelli della volontà popolare, in nome
della “crisi” e delle “esigenze” dei mercati.
Attacchi rispetto ai quali il
movimento per l’acqua ha messo in campo sia la campagna per l’obbedienza civile,
sia il contrasto ai progetti di multi utilities e di ulteriori tentativi di
privatizzazione in tutti i territori, con una presenza, certo meno riconoscibile
dai media, ma profonda nel suo riallacciare la partecipazione diretta delle
persone alla difesa del voto referendario e della
democrazia.
Importante perché, fin dallo slogan
scelto “La Repubblica siamo noi”, il movimento per l’acqua ha voluto parlare a
realtà molto più ampie, provando ad innescare nella pratica l’idea di una
coalizione sociale dei movimenti sui beni comuni. Un percorso per niente
scontato, senza scorciatoie politiciste, e da costruire con intelligenza, ma che
nella manifestazione nazionale del 2 giugno ha trovato primi importanti momenti
di coagulo e di intreccio, a partire da esperienze concrete che si stanno
sperimentando nei territori e nelle realtà urbane (“Roma non si vende” come
esempio fra i tanti).
Una manifestazione che consegna al
movimento per l’acqua nuove riflessioni e nuovi strumenti per decidere
collettivamente il proprio futuro : la partecipazione numerica, pur ricca e
importante ma ovviamente imparagonabile a quella di altre manifestazioni durante
la campagna referendaria, segnala anche per il movimento per l’acqua -così come
in maniera molto più evidente per gli altri movimenti- una difficoltà a
costruire un’ alternativa di massa di fronte ad un Governo della “crisi” –UE e
governo Monti- che procede a spron battuto nello smantellamento dei diritti e
nella mercificazione dei beni comuni e che, nel disprezzo della democrazia e del
voto popolare, rischia di rendere disilluse le persone che con grande speranza
avevano partecipato attivamente alla battaglia
referendaria.
Serve un salto di qualità da parte
di tutti i movimenti, che devono saper sempre più portare la propria azione
dall’intervento a valle a quello a monte, aprendo conflittualità precise –in
ogni territorio e a livello nazionale- sia sulla democrazia diretta e
partecipativa sia sulla riappropriazione delle risorse che garantiscano
l’effettiva riappropriazione sociale dell’acqua e dei beni che a tutte e tutti
appartengono.
Un salto di qualità, a cui il
movimento per l’acqua può dare –dopo la bella e colorata manifestazione del 2
giugno – un decisivo apporto, in termini di riflessione politica e culturale,
affinchè “la Repubblica siamo noi” (ma anche in ogni territorio “il Comune siamo
noi”), passi da importante intuizione collettiva a pratica sociale
quotidiana.
A patto che tutte e tutti noi
sappiamo alzare collettivamente lo sguardo e assumerci la comune
responsabilità.
Un
abbraccio.
Marco Bersani
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