Il MUCA costretto a firmare
Dopo una lunga e
difficile negoziazione con le autorità agrarie e sotto una forte pressione e
minaccia di sgomberi indiscriminati da parte del Gruppo Dinant, il Movimento
unificato contadino dell'Aguan Margine destro, Muca-Md, ha firmato l'accordo
sulle condizioni finanziarie per l'acquisto delle terre e aziende agricole su
cui si sono già stabilite più di 1900 famiglie contadine. [VEDI articolo precedente, NdR]
L'accordo prevede l'acquisto di quattro aziende agricole -
La Aurora, La Concepciòn, La Lempira e La Confianza - per un totale di 2429
ettari che sono in possesso del Muca-Md da aprile 2010. La combattiva organizzazione contadina s'è impegnata a pagare circa
16.8 milioni di dollari alla statale Banca honduregna per la produzione e
l'abitazione, Banhprovi, entro un termine di 15 anni, con un tasso d'interesse
del 6 per cento e tre anni di grazia. Il governo ha inoltre concesso un'area
aggiuntiva di 32 ettari per la costruzione di abitazioni e una garanzia sovrana
dello Stato per permettere la realizzazione dell'operazione.
La firma del Muca-Md completa in questo modo un accordo
più ampio che include anche il Margine sinistro (Muca-Ms) e il Movimento
autentico rivendicatore contadino dell'Aguan, Marca. In
totale, le 32 imprese contadine che integrano queste organizzazioni e che
rappresentano circa 3500 famiglie dislocate in otto aziende agricole,
acquisiranno circa 4600 ettari a un costo totale che supera i 32 milioni di
dollari.
Durante le prossime ore si attende che il Gruppo Dinant, il
cui proprietario è il latifondista e produttore di palma africana Miguel Facussé
Barjum, ritiri la richiesta di sgombero di sette delle otto aziende
agricole presentata il 1 giugno, come misura di pressione affinché il Muca-Md
firmasse l'accordo e l'Istituto nazionale agrario. Ina, pagasse il totale delle
terre.
"Abbiamo trascorso diverse settimane sotto un'enorme
pressione tanto dei proprietari terrieri come del governo, i quali ci
accusavano di essere intransigenti, di non voler raggiungere un accordo,
minacciandoci di sgomberare migliaia di famiglie. E'
stata una lotta contro quei poteri politici, economici e militari che dominano
il Paese e che hanno realizzato il colpo di Stato. Alla fine abbiamo preso la
decisione di firmare l'accordo e accettare le condizioni finanziarie imposte
dall'Ina", ha spiegato Yoni Rivas, segretario generale del Muca. Secondo il dirigente contadino, il governo dovrà
ora rispettare tutti i punti contemplati negli accordi dell'aprile 2010, i quali
prevedono la consegna al Muca di un totale di 11 mila ettari di terra, programmi
di educazione, salute e abitazioni.
Durante l'atto celebrato nella Casa Presidenziale, il capo
dell'Esecutivo, Porfirio Lobo, non solo s'è impegnato pubblicamente a rispettare
tali punti, ma ha anche riconosciuto che in Honduras s'è commesso un errore e
v'è stata una controriforma agraria che bisogna correggere. "Speriamo che la nostra decisione porti un po' di pace alla zona del
Bajo Aguán, tuttavia il conflitto non è risolto, perché il problema agrario in
Honduras ha profonde cause strutturali e ha bisogno di soluzioni integrali che
vanno oltre la nostra regione", ha dichiarato Rivas.
In questo senso, le organizzazioni contadine stanno esigendo la deroga della Legge di modernizzazione agricola, approvata nel 1992 in piena era neoliberista e l'approvazione del disegno di legge di Trasformazione agraria integrale, presentata in Parlamento lo scorso anno. È stata inoltre sottolineata la necessità di indagare a fondo su tutti gli omicidi di contadini - sono 48 durante gli ultimi due anni e mezzo - e le innumerevoli violazioni dei diritti umani che hanno portato lutto e terrore tra le famiglie contadine. Purtroppo, questo tema non è stato inserito nell'accordo, né è stato menzionato durante la cerimonia della firma.
In questo senso, le organizzazioni contadine stanno esigendo la deroga della Legge di modernizzazione agricola, approvata nel 1992 in piena era neoliberista e l'approvazione del disegno di legge di Trasformazione agraria integrale, presentata in Parlamento lo scorso anno. È stata inoltre sottolineata la necessità di indagare a fondo su tutti gli omicidi di contadini - sono 48 durante gli ultimi due anni e mezzo - e le innumerevoli violazioni dei diritti umani che hanno portato lutto e terrore tra le famiglie contadine. Purtroppo, questo tema non è stato inserito nell'accordo, né è stato menzionato durante la cerimonia della firma.
"È qualcosa che non vogliamo, né dobbiamo dimenticare. Esigiamo la fine dell'impunità, perché è una responsabilità dello Stato indagare i fatti e punire i responsabili del bagno di sangue che sta avvenendo nel Bajo Aguán", ha concluso Rivas.
© Testo e Foto: Giorgio Trucchi
- Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua,
traduzione di Giorgio Brambilla, CICA.
- Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua,
traduzione di Giorgio Brambilla, CICA.
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