Licio Gelli archivia Berlusconi e fa la sua previsione: “A settembre di nuovo alle urne”
di Emilio Fabio Torsello, Diritto di Critica, 3 gennaio 2013
“Berlusconi
è venuto meno rispetto a quei principi che noi pensavamo lui avesse. E
ricordi che l’ho avuto per sette anni nella loggia, quindi credo di
conoscerlo. L’ho anche aiutato, quando ho potuto”. Così Licio Gelli, un
anno fa, commentava l’Italia di Silvio Berlusconi e le sue vicende
giudiziarie. “Ma pensi anche questo puttanaio delle ultime settimane.
Sia chiaro, è vero che può fare ciò che gli pare e piace, come e quanto
vuole, ma bisogna anche avere la capacità di ‘saperlo fare’, e poi
esiste pur sempre un limite. Invece lui continua. Ha prima disfatto la
famiglia, ora sta disfacendo l’Italia. Ma nessuno gli dice nulla. Ha
commesso un reato? Se è vero ciò che gli viene attribuito (e credo che
almeno in parte sia vero), allora sì: non avrebbe dovuto farlo, o,
quantomeno, avrebbe dovuto utilizzare sistemi più riservati”.
Adesso Berlusconi è tornato – occupa
radio, televisioni e giornali – ma il Venerabile, fondatore della loggia
massonica P2, pare non curarsene troppo. Quell’interlocutore di cui un
anno fa parlava usando la prima persona plurale, manca. Anzi, non viene
nemmeno citato. Il governo prossimo venturo appare a Gelli come un
insieme indefinito di movimenti e partiti, per lo più ingestibili. “Dal
mio studio – ha dichiarato ieri – vedo il cielo molto buio. È scuro.
Molto. Anche se ci sono i monti. Oltre i monti, però, bisogna vedere
quello che ci sarà….”. Una lettura, in realtà, nemmeno troppo
imprevista, data la giungla di candidati premier – o presunti tali – di
discese e salite in campo poi smentite, di grillini, di Bersani e
berluschini. Il difficile sarà far reggere il sistema, a partire dal
minuto successivo alla chiusura delle urne. Per tacer di Gelli e del suo
studio...
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