Sulle pagine locali di
un quotidiano nazionale è apparso nei giorni scorsi un articolo interessante dal
quale apprendevamo che una parte dei fondi necessari per lo studio di biomonitoraggio ambientale denominato SPoTT sulle popolazioni residenti intorno
all'inceneritore del Gerbido, sarà pagato dagli introiti ottenuti con lo
smaltimento dei rifiuti provenienti dalla Liguria. Già questa estate erano state
evidenziate difficoltà nel reperire i fondi (più di 800.000 euro per quest'anno
e circa 2,3 milioni di euro in totale) per questo studio, che invece nel 2013 e
nel 2014 era stato sbandierato da tutti gli amministratori favorevoli
all'incenerimento come una garanzia ulteriore per i cittadini.
Passate le elezioni,
come sempre accade in Italia, i nodi sono venuti al pettine ed ora nel silenzio
generale si fa un’ulteriore deroga all’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale)
dato che questa prevedeva il biomonitoraggio al di là di un’eventuale
importazione di rifiuti, (tra l’altro sempre esclusa in tutte le sedi dalle
autorità provinciali).Tra l’altro resta concreta la minaccia che i rifiuti non
torinesi siano smaltiti in eccedenza rispetto alle 421.000 tonnellate annue
previste. E' un'operazione che lo Stato fa già con il gioco d'azzardo dato che
da una parte prende i soldi dalle concessionarie e dall'altra è costretto a
spenderne una quantità spaventosa per le nuove patologie che stanno ormai
dilagando a causa dell'aumento indiscriminato di lotterie, casino on line
etc.
Il Coordinamento No
Inceneritore Rifiuti Zero Torino non accetta questa logica. Ci troviamo di
fronte all'ennesima bugia che resta totalmente ignorata dalla maggior parte dei
mezzi di informazione e delle amministrazioni. Pecunia non olet, il denaro non
ha odore, è questo ormai il motto di molti di quelli che ci governano a tutti i
livelli, dal Governo di Roma che vuole approvare l'osceno Sblocca Italia, ovvero
sblocca cemento-petrolio-inceneritori, fino all'ormai tragicomico Comitato
Locale di Controllo che tanto aveva decantato lo SPoTT.
Per quanto ci riguarda
continuiamo, tra mille difficoltà, il nostro studio indipendente sull'accumulo
di metalli pesanti nelle unghie dei bimbi che vivono intorno al camino di TRM, a
tal proposito ricordiamo che chiunque può fare una donazione al seguente conto
corrente: IT 80 X 05390 14100 000000033178 oppure tramite bollettino postale sul
c/c n° 14313522 intestato a Associazione medici per l'Ambiente causale
(OBBLIGATORIA) “5 Euro per difenderci dall'inceneritore di Torino”.
Come cittadini
responsabili continuiamo anche a monitorare i dati di emissione
dell'inceneritore ed a promuovere ovunque le politiche di buona gestione dei
rifiuti.
A tal proposito non
possiamo non rallegrarci del fatto che finalmente sul territorio della provincia
di Torino si stiano organizzando delle iniziative importanti per la nascita di
un agglomerato di comuni che gestirà i propri rifiuti non differenziati
totalmente a freddo senza bruciare nemmeno un grammo di preziosa materia. Ad
Almese il 30 ottobre scorso è stato finalmente ufficializzato che 4 Consorzi
della Provincia di Torino (Acsel Val Susa, Ivrea, Cirie' e Pinerolo) stanno
pianificando un accorpamento e studiando la realizzazione di una fabbrica dei
materiali, un impianto per il recupero di materia dal rifiuto
indifferenziato.
E' un'ottima notizia
per la nostra salute e per le nostre finanze e ci da ancora più coraggio ad
andare avanti nella lotta contro la miopia e l'ignoranza di chi ha gestito i
rifiuti a Torino negli ultimi 20 anni.
Coordinamento
No Inceneritore Rifiuti Zero
Torino
04-11-2014
Ufficio
Stampa
Coordinamento
No Inceneritore Rifiuti Zero Torino
Tel:
335.6722544
Sito
web: www.rifiutizerotorino.it
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