http://isdepalermo.ning.com/notes/Fukushima
L' appello è promosso congiuntamente da scienziati e ricercatori giapponesi e italiani.
Proprio ieri Harumi Matsumoto ha inviato un SMS ad Angelo Baracca ( Prof. Fisica Univ. Firenze) che tiene i contatti con il Giappone con questa notizia: "Da ieri ha cominciato di nuovo a tremare la zona dell'epicentro dell'11 marzo 2011. M. 4.7 - 6.2, più di 10 scosse"...
APPELLO PER UNA MORATORIA NUCLEARE IN GIAPPONE E PER L’IMMEDIATA RIMOZIONE DEL COMBUSTIBILE NUCLEARE DALL’IMPIANTO DI FUKUSHIMA
Con questo appello intendiamo rompere il muro di silenzio che, fuori dai
confini giapponesi, circonda la catastrofe di Fukushima. L’attuale governo
giapponese guidato dal premier Noda ha, di fatto, rinnegato la volontà
espressa dal suo predecessore dopo quella catastrofe di far uscire il Paese
dalla dipendenza dall’energia nucleare: ma nell’opinione pubblica il
dibattito è fortissimo e l’opposizione al nucleare cresce.Sul piano
internazionale si vuol far credere che gli incidenti sono stati di poco
conto, che la situazione è sotto controllo e le conseguenze per la
popolazione giapponese sono minime. Ma la situazione è completamente
diversa:· nei tre reattori funzionanti al momento dell’incidente
la quantità di combustibile fuso, che nell’Unità 1 è fuoriuscito da vessel,
è superiore a quella fusa in tutti gli incidenti precedenti, ed è
assolutamente incontrollabile. L'affermazione che sia stato raggiunto lo
"spegnimento a freddo" dei reattori danneggiati è priva di senso, in quanto
tale definizione è riferibile solo ad un nocciolo integro, mentre i noccioli
delle unità 1, 2, 3 risultano parzialmente o totalmente fusi, con perdita
dei parametri di controllo tale per cui non si può escludere che possano
riacquistare localmente configurazioni critiche con ripresa della reazione a catena.· La situazione delle piscine del combustibile esausto
non è stata risolta e con il ripetersi di scosse sismiche di notevole
intensità rischia di provocare un nuovo incidente dalle conseguenze gravissime e imprevedibili, anche a causa dello stoccaggio addensato delle
barre. Un gruppo di esperti dell’Ufficio di Gabinetto giapponese ritiene
probabile che nei prossimi anni possa avvenire un terremoto di grado 9 nella
faglia oceanica e uno tsunami con onde di altezza eccezionale che
colpirebbero non solo la centrale di Fukushima, ma anche molte altre.·Nella regione Nord Est del paese la situazione rimane estremamente
preoccupante. La gravità della contaminazione radioattiva, sulla quale le
autorità giapponesi hanno esercitato fin dall’inizio degli incidenti un
cover-up, non accenna a diminuire. Sono migliaia le persone sradicate per
sempre dalla loro terra (comprese quelle trasferite, anche di propria
iniziativa, dalla zona inquinata di Fukushima), che hanno perduto il lavoro e le prospettive per il futuro e vivono in un’incertezza drammatica.
Al contrario il governo giapponese minimizza la gravità della contaminazione, ha alzato la soglia della contaminazione per i bambini e si dimostra molto più preoccupato del ripristino della normalità apparente che di salvaguardare la salute dei cittadini.· Il 5 maggio scorso anche l’ultimo dei 50 reattori nucleari in esercizio commerciale del Giappone, si è fermato per le periodiche revisioni (che quest’anno riguardano anche test e adeguamenti conseguenti agli incidenti di Fukushima) senza che ciò abbia pregiudicato la fornitura di energia elettrica al paese.
Si apre ora una partita decisiva perché a fronte della volontà del governo e dell’industria nucleare di riattivare le centrali quanto prima, si sviluppano forti opposizioni delle popolazioni. Riteniamo che questi problemi non riguardino solo il Giappone, ma l’intera comunità internazionale e pertanto chiediamo alle autorità giapponesi:
Al contrario il governo giapponese minimizza la gravità della contaminazione, ha alzato la soglia della contaminazione per i bambini e si dimostra molto più preoccupato del ripristino della normalità apparente che di salvaguardare la salute dei cittadini.· Il 5 maggio scorso anche l’ultimo dei 50 reattori nucleari in esercizio commerciale del Giappone, si è fermato per le periodiche revisioni (che quest’anno riguardano anche test e adeguamenti conseguenti agli incidenti di Fukushima) senza che ciò abbia pregiudicato la fornitura di energia elettrica al paese.
Si apre ora una partita decisiva perché a fronte della volontà del governo e dell’industria nucleare di riattivare le centrali quanto prima, si sviluppano forti opposizioni delle popolazioni. Riteniamo che questi problemi non riguardino solo il Giappone, ma l’intera comunità internazionale e pertanto chiediamo alle autorità giapponesi:
* di non riattivare i reattori nucleari
attualmente fermi
* di intervenire urgentemente per estrarre e
trasferire le barre di combustibile dalle piscine gravemente danneggiate
* di provvedere immediatamente, anche se tardivamente,
all’evacuazione dei bambini dalle zone contaminate
* di favorire
l’istituzione di un’autorità interdisciplinare e internazionale sotto
l’egida dell’Onu per risolvere la situazione di Fukushima, data l’incapacità
dimostrata dalla Tepco nella gestione dell’incidente.
Primi firmatari:Harumi Matsumoto Yukari Saito Chie Wada Angelo Baracca Massimo Bonfatti Marcello Buiatti Ernesto Burgio Giulietto Chiesa Giorgio Ferrari Antonietta Gatti Patrizia Gentilini Ugo Mattei Stefano Montanari Giorgio Nebbia Giorgio Parisi Paola Pepe Adriano Rizzoli Roberto
Romizi Alex Zanotelli Monica Zoppè Alberto Zoratti
L’appello può essere firmato sul sito: http://isdepalermo.ning.com/notes/Fukushima
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.