venerdì 10 marzo 2023

[IRAN] Donna, vita, libertà

L' Associazione Culturale Italia-Iran di Torino, in collaborazione con il MAU - Museo di Arte Urbana, ha organizzato la mostra
 
Donna, Vita, Libertà:
Sette artiste iraniane

 
che verrà inaugurata sabato 11 marzo alle 16:00 presso la Casa del Conte Verde a Rivoli, Via Fratelli Piol 8.
La mostra è un omaggio a chi ha lottato in passato, ai/alle caduti/e della libertà negli ultimi quattro decenni e a chi sta lottando tuttora rischiando la propria vita.

La mostra è patrocinata da: Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Comitato Regionale per i Diritti Umani e Civili,
Città Metropolitana di Torino, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà.


La mostra sarà aperta al pubblico dall'11 marzo al 8 aprile 2023


Il 16 settembre 2022 si è aperto un nuovo capitolo nella storia politica e sociale dell’Iran. La morte tragica di Mahsa (Jina) Amini ha unito tutte le forze dell’opposizione non solo in Iran ma anche all’estero. La storia contemporanea dell’Iran è colma di pagine buie, di giovani che non hanno temuto il regime dittatoriale e hanno lottato fino all’ultimo. La memoria è un atto di resistenza. Noi non siamo indifferenti e vogliamo ricordare per sempre i volti e le storie di chi ha combattuto per una società libera ed equa. In questa battaglia l’Arte ha sempre avuto un ruolo importante per dare voce a chi non l’ha mai avuta e di gridare al posto dei caduti.

La mostra “Donna, Vita, Libertà. Sette artiste iraniane” è un omaggio a chi ha lottato in passato, ai/alle caduti/e della libertà negli ultimi quattro decenni e a chi sta lottando tuttora rischiando la propria vita.
 
 
 
 
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ogni giorno un'artista in esposizione,
oggi vi presentiamo Bahar Heidarzadeh.

Bahar Heidarzade nasce a Teheran nel 1981, pochi anni dopo la Rivoluzione che impone al popolo iraniano il passaggio dalla monarchia alla Repubblica islamica sciita. Di carattere introverso e taciturno, sin da piccola preferisce esprimere i propri sentimenti e sensazioni attraverso l'arte, la pittura e il disegno, cosa che continua a fare tutt'oggi. Già adolescente, sogna la fuga da quel Paese che impone un ruolo limitato soprattutto della figura femminile e ne limita la libertà di espressione, ma non le è permesso andarsene. Si iscrive così all'Università frequentando un corso di studi d'Arte, senza poter mai realmente esprimere la propria creatività e adeguando la produzione ai dictat del governo attraverso una pittura prettamente figurativa. Nel tentativo di esprimere le proprie idee e rivendicare la perduta identità femminile delle donne iraniane, viene più volte arrestata anche solo per il suo modo di vestire, truccarsi o indossare l'hijab lontano dalle convenzioni.
Nel 2013 si trasferisce a Torino: la scelta ricade su questa città non troppo caotica e vicina a quelle montagne che tanto le ricordano la sua infanzia. Frequenta l'Accademia Albertina con indirizzo pittura prima e scultura poi per ampliare le sue conoscenze dei diversi linguaggi espressivi: è nella città sabauda che inizia a ideare e realizzare, oltre a tele, anche performances e installazioni che trova particolarmente idonee per la condivisione del suo impegno politico. Da nove anni non torna in Iran, dove potrebbe rischiare l'arresto o sparire come già successo a tanti suoi connazionali.
 

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