Martedì 10 settembre u.s. il padre Paolo M. Siano, dei Francescani dell’Immacolata, ha tenuto una conferenza sulla massoneria presso la sede della Fondazione Lepanto, in Roma.
Davanti ad una sala gremita, il professor Roberto de Mattei ha presentato lo studioso francescano, ricordando la molteplice attività di studioso di padre Siano, esperto sia di “francescanistica” – anche nella veste di direttore degli Annales Franciscani – sia di storia ecclesiastica in generale, con la peculiarità, oggi rara di interessarsi in maniera scientifica e dottrinalmente ineccepibile della filosofia massonica.
Padre Siano ha ripercorso in modo sintetico le ragioni di assoluta incompatibilità tra la Chiesa cattolica romana e ogni tipo e genere di libera muratoria, sia quelle più anticlericali di sinistra che quelle, apparentemente soft, di stampo anglosassone. Tale incompatibilità è stata sempre ripetuta dal Magistero dei Pontefici, dalla prima scomunica della massoneria nel 1738, fino all’ultima nota della Congregazione per la Dottrina della Fede del 26 novembre 1983.
Non è la Chiesa ad avere un a priori anti-massonico, ma è la massoneria ad essere sempre e comunque a-cattolica: questa a-cattolicità si esprime, secondo lo studioso campano, attraverso quegli elementi che compongono il DNA di ogni massoneria che si rispetti. Ovvero, l’esoterismo, il ritualismo e la filosofia massonica, fondata sul principio della assurda coincidenza degli opposti. In effetti, padre Siano nei suoi studi più che ventennali ha notato che le pretese evoluzioni della visione massonica del mondo, non hanno affatto segnato uno stacco dalle ragioni di perplessità che la Chiesa espresse sin da principio. Basti pensare alla ritualità massonica che evidentemente scimmiotta i sacramenti cristiani pretendendo di procurare ai suoi adepti delle “illuminazioni” e dei “poteri” in modo però magico-occultistico, e dunque in un certo senso satanico.
L’esoterismo poi è consustanziale con ogni massoneria e tale tendenza porta i massoni a ritenere la verità, proprio come faceva l’antica gnosi, come qualcosa di riservato agli eletti, disprezzando il volgo comune dei “non-iniziati”. Lo stesso simbolismo massonico di vita/morte, luce/tenebre, Dio/diavolo, è ben lungi da assomigliare alla tradizionale simbologia cattolica: anzi in Loggia questi termini contraddittori troverebbero una sintesi superiore, incomprensibile ai bassi gradi e ai profani. Le domande del pubblico hanno permesso a padre Siano di chiarire molte idee e di mostrare che se le tendenze che oggi vanno per la maggiore hanno una genesi massonica, la Chiesa non può che cercare di contrastarle in nome della vera luce che «illumina ogni uomo» (Gv. 1) e che si è incarnata a Betlemme duemila anni fa.
Davanti ad una sala gremita, il professor Roberto de Mattei ha presentato lo studioso francescano, ricordando la molteplice attività di studioso di padre Siano, esperto sia di “francescanistica” – anche nella veste di direttore degli Annales Franciscani – sia di storia ecclesiastica in generale, con la peculiarità, oggi rara di interessarsi in maniera scientifica e dottrinalmente ineccepibile della filosofia massonica.
Padre Siano ha ripercorso in modo sintetico le ragioni di assoluta incompatibilità tra la Chiesa cattolica romana e ogni tipo e genere di libera muratoria, sia quelle più anticlericali di sinistra che quelle, apparentemente soft, di stampo anglosassone. Tale incompatibilità è stata sempre ripetuta dal Magistero dei Pontefici, dalla prima scomunica della massoneria nel 1738, fino all’ultima nota della Congregazione per la Dottrina della Fede del 26 novembre 1983.
Non è la Chiesa ad avere un a priori anti-massonico, ma è la massoneria ad essere sempre e comunque a-cattolica: questa a-cattolicità si esprime, secondo lo studioso campano, attraverso quegli elementi che compongono il DNA di ogni massoneria che si rispetti. Ovvero, l’esoterismo, il ritualismo e la filosofia massonica, fondata sul principio della assurda coincidenza degli opposti. In effetti, padre Siano nei suoi studi più che ventennali ha notato che le pretese evoluzioni della visione massonica del mondo, non hanno affatto segnato uno stacco dalle ragioni di perplessità che la Chiesa espresse sin da principio. Basti pensare alla ritualità massonica che evidentemente scimmiotta i sacramenti cristiani pretendendo di procurare ai suoi adepti delle “illuminazioni” e dei “poteri” in modo però magico-occultistico, e dunque in un certo senso satanico.
L’esoterismo poi è consustanziale con ogni massoneria e tale tendenza porta i massoni a ritenere la verità, proprio come faceva l’antica gnosi, come qualcosa di riservato agli eletti, disprezzando il volgo comune dei “non-iniziati”. Lo stesso simbolismo massonico di vita/morte, luce/tenebre, Dio/diavolo, è ben lungi da assomigliare alla tradizionale simbologia cattolica: anzi in Loggia questi termini contraddittori troverebbero una sintesi superiore, incomprensibile ai bassi gradi e ai profani. Le domande del pubblico hanno permesso a padre Siano di chiarire molte idee e di mostrare che se le tendenze che oggi vanno per la maggiore hanno una genesi massonica, la Chiesa non può che cercare di contrastarle in nome della vera luce che «illumina ogni uomo» (Gv. 1) e che si è incarnata a Betlemme duemila anni fa.
Fabrizio Cannone,
Corrispondenza Romana
Corrispondenza Romana
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