Pochi controlli e scarsa applicazione delle normative comunitarie in materia: così l'Europa continua a importare legname illegale
Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero: così recita una famosa filastrocca per bambini. Ma, aggiungerebbe il WWF, almeno in Europa per fare il tavolo ci vorrebbe il legno legale, quello provvisto dell’apposita licenza e che contrasti così il contrabbando e la deforestazione in aree verdi del mondo a rischio. Peccato però che oggi tale prospettiva paia ancora più vicina all’utopia che alla realtà: è quanto emerge dall’indagine “Government Barometer on Illegal logging and Trade 2012“, condotta dal WWF nei Paesi dell’UE per monitorare l’applicazione delle normative comunitarie sul mercato del legname e che evidenzia invece una generalizzata mancanza di controlli e di attuazione dei regolamenti europei.
IL REGOLAMENTO FLEGT. La ricerca infatti sottolinea come i
27 Paesi dell’Unione Europea non abbiano attuato in linea di massima
misure sufficientemente efficaci per arginare l’importazione illegale e
non sostenibile di legname, nonostante l’entrata in vigore nel 2005 del regolamento FLEGT (Forest Law Enforcement, Governance and Trade): regolamento che prevedrebbe la creazione di un sistema di “licenze di legalità”
tra UE e Stati esportatori vietando, al tempo stesso, l’importazione
sul territorio europeo di legname non provvisto di tale licenza. L’UE
dovrebbe inoltre promuovere con i Paesi tropicali principali esportatori
di legname – bacino dell’Amazzonia, del Congo, ma anche Vietnam,
Birmania, Laos e Borneo – degli accordi volontari di partnership (VPA)
per l’ingresso del loro legno provvisto di licenza in Europa, ai sensi
dei regolamenti vigenti. Attualmente su questo fronte sono attivi solo
sei Stati europei su 27.
I RISULTATI DELL’INDAGINE. Secondo l’indagine del WWF, i migliori risultati complessivi sul commercio di legno legale e i progressi attuati al riguardo nel 2012 – in una scala di analisi che va da 0 a 18 punti – sono stati ottenuti da Germania, Paesi Bassi e Regno Unito (con 12 punti), mentre l’Italia con 2 punti si classifica all’ultima posizione insieme ad Estonia, Finlandia, Grecia, Slovacchia e Spagna.
Inoltre ad oggi soltanto quattro Paesi – Belgio, Cipro, Germania e
Svezia – sono realmente pronti ad accettare legname secondo i criteri FLEGT ed
hanno predisposto effettive e proporzionate sanzioni per chi li
trasgredisce, mentre per quanto riguarda gli altri l’applicazione del
regolamento è ancora in fase di attuazione. Una problematica alla quale
si somma anche la lentezza da parte dei Paesi fornitori,
tant’è che la prima partita di legno provvisto di licenza legale era
attesa alla fine del 2011, mentre ora l’attesa pare doversi protrarre
fino alla seconda metà del 2012.
Negative anche le valutazioni circa l’utilizzo di legname legale da parte delle istituzioni pubbliche:
undici infatti i Paesi che hanno ancora legname illegale nelle loro
catene di fornitura e peccano di mancanza di controlli al riguardo,
sebbene l’utilizzo degli appalti pubblici per stimolare la domanda di
legname di origine legale sia stato già incoraggiato dal vertice di Rio
del 1992.
IN ITALIA. Per quanto
riguarda il nostro Paese, «è impressionante vedere come l’Italia, che è
uno dei maggiori mercati europei di legname e di suoi derivati, non sia
riuscita a definire ed a promuovere una puntuale politica di gestione
della materia – ha dichiara Massimiliano Rocco, Responsabile del Programma TRAFFIC, Specie e Foreste del WWF Italia, in un articolo per il sito Salva le Foreste -
Le istituzioni non sono neppure riuscite ad identificare l’Autorità
delegata a gestire la materia e negli scorsi mesi la EU ci ha
sollecitato con lettera scritta». Mancanza che, secondo l’associazione
ambientalista, oltre a influire sulla distruzione delle foreste mondiali
rischia anche di compromettere l’intero settore produttivo legato al legname,
«da quello del mobile alle cucine alla carta stampata, che vale
svariati miliardi e impiega centinaia di miglia di addetti – continua
Rocco -. Inoltre la mancata definizione di autorità e politiche rischia
anche di fare scattare una nuova procedura di infrazione nei nostri
confronti. Solo una adeguata legislazione può garantire la legittimità del mercato del legno».
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