Acqua Rubata
Trasmissione:
Presa diretta (Riccardo Jacona), RAI3
Presa diretta (Riccardo Jacona), RAI3
Andato in onda il: 07/02/2010
Durata: 01:38:13on demand:
Video Rai.TV - Presa diretta - Acqua Rubata
Il parlamento l'anno scorso ha accelerato il processo di privatizzazione della gestione dell’acqua e ha imposto agli enti locali di mettere questo servizio a gara. Da quel momento metà Italia è in fibrillazione .
Regioni come la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Alto Adige e centinaia di comuni e province oggi gestiscono direttamente il servizio idrico e forniscono un ottimo servizio ai cittadini. Milioni di italiani rischiano di non poter godere più di un servizio efficiente ad un prezzo equo.
In alcune regioni e province alcune società private hanno già da anni mano libera per la gestione degli acquedotti e decine di comitati dei cittadini contestano dati alla mano la loro gestione.
“Presadiretta” ha toccato alcuni punti dolenti :
ad Agrigento, con le tariffe più costose di Italia l’acqua arriva a singhiozzo appena qualche ora ogni settimana;
ad Arezzo, le bollette sono molto salate (terze in Italia) e gli investimenti dell’azienda che distribuisce l’acqua sono sotto la media nazionale;
ad Aprilia il consiglio di stato ha dato ragione al comitato dei cittadini e al movimento dei sindaci che si battono per riprendersi la gestione dell’acqua.
E mentre in Italia si spinge sulla privatizzazione in Francia si sta andando nella direzione opposta:
con ACQUARUBATA siamo andati a vedere perché il comune di Parigi ha deciso, a 25 anni dalla privatizzazione, di riprendersi la gestione dell’acqua.
ACQUARUBATA affronta anche l’annosa questione delle “acque minerali” : un’acqua letteralmente “regalata”: le società che producono e imbottigliano acqua minerale pagano alle regioni canoni ridicoli per l’utilizzo delle sorgenti.
ACQUARUBATA è un viaggio nel mondo della “acqua pubblica” e della “acqua privata” che cerca di rispondere a questa domanda : è giusto e sensato che a decidere la gestione e l’utilizzo dell’acqua, un bene essenziale per la sopravvivenza, sia una società che ha l’obbligo di guadagnarci sopra?
Regioni come la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Alto Adige e centinaia di comuni e province oggi gestiscono direttamente il servizio idrico e forniscono un ottimo servizio ai cittadini. Milioni di italiani rischiano di non poter godere più di un servizio efficiente ad un prezzo equo.
In alcune regioni e province alcune società private hanno già da anni mano libera per la gestione degli acquedotti e decine di comitati dei cittadini contestano dati alla mano la loro gestione.
“Presadiretta” ha toccato alcuni punti dolenti :
ad Agrigento, con le tariffe più costose di Italia l’acqua arriva a singhiozzo appena qualche ora ogni settimana;
ad Arezzo, le bollette sono molto salate (terze in Italia) e gli investimenti dell’azienda che distribuisce l’acqua sono sotto la media nazionale;
ad Aprilia il consiglio di stato ha dato ragione al comitato dei cittadini e al movimento dei sindaci che si battono per riprendersi la gestione dell’acqua.
E mentre in Italia si spinge sulla privatizzazione in Francia si sta andando nella direzione opposta:
con ACQUARUBATA siamo andati a vedere perché il comune di Parigi ha deciso, a 25 anni dalla privatizzazione, di riprendersi la gestione dell’acqua.
ACQUARUBATA affronta anche l’annosa questione delle “acque minerali” : un’acqua letteralmente “regalata”: le società che producono e imbottigliano acqua minerale pagano alle regioni canoni ridicoli per l’utilizzo delle sorgenti.
ACQUARUBATA è un viaggio nel mondo della “acqua pubblica” e della “acqua privata” che cerca di rispondere a questa domanda : è giusto e sensato che a decidere la gestione e l’utilizzo dell’acqua, un bene essenziale per la sopravvivenza, sia una società che ha l’obbligo di guadagnarci sopra?
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