“VIDI UNA BESTIA SALIRE DAL MARE…”
E’ con queste parole che il profeta dell’Apocalisse descrive
l’Impero Romano alla fine del primo secolo. Le stesse parole le userei per le
nuove bestie che appaiono all’orizzonte: il Partenariato Transatlantico per il
Commercio e gli Investimenti, nell’acronimo inglese T-TIP e l’Accordo per il
Commercio dei servizi, nell’acronimo inglese TISA. Due trattati
pericolosissimi, purtroppo poco conosciuti dal grande pubblico, perché
porteranno alla privatizzazione dei servizi.
Il T-TIP creerà la
più grande area mondiale di libero scambio fra le economie degli USA e della
UE, che rappresentano metà del PIL mondiale e il 45% dei flussi commerciali. Le
trattative per creare il T-TIP sono partite in tutta segretezza nel luglio 2013
a Washington e sono condotte da pochi esperti della Commissione Europea e del
Ministero del Commercio USA. Obama vuole firmare il Trattato entro il 2015.
“Il Trattato più importante del mondo” , proclama il Sole
24 ore. Lo è infatti per i poteri economico-finanziari mondiali. Secondo De
Gucht, commissario per il commercio UE, il Trattato offrirà all’Europa due
milioni di posti di lavoro in più, 119 miliardi di euro di PIL che equivale a
545 euro in più all’anno per ogni famiglia. Per di più, ci sarà un incremento
del 28% delle vendite di prodotti europei negli USA e dell’1% del PIL, nel giro
di dieci anni. La realtà,invece , è tutt’altra! Il T-TIP è un negoziato
stipulato senza la partecipazione dei cittadini. E’ un vero e proprio golpe da
parte dei poteri economico-finanziari che governano il pianeta. E’ la vittoria
delle lobby(multinazionali e banche), che hanno a Bruxelles quindicimila agenti
e tredicimila a Washington, stipendiati a fare pressione sulle istituzioni.
Infatti il Trattato indebolisce il principio di precauzione
vigente in Europa in relazione ai nuovi prodotti, elimina le sanzioni in caso
di abusi relativi ai diritti sociali e ambientali, mira a una progressiva
privatizzazione di tutti i servizi
pubblici , a sottomettere gli Stati a una nuova legislazione a misura di
multinazionali ed infine trasferisce la risoluzione delle controversie tra
imprese private e poteri pubblici a strutture di arbitrato privato tramite il
cosidetto ISDS(Individual State Dispute Settlement) .”Questa è una rivoluzione
nelle procedure usate per risolvere i contenziosi tra privati e Stati”,
dichiara Marcello de Cecco su La Repubblica , un quotidiano che spesso
sulle sue pagine inneggia al Trattato. E continua:” E’ un’innovazione giuridica
che serve a limitare drasticamente la sovranità degli stati , favorendo le
grandi multinazionali.”
Il Trattato inoltre avrà pesanti ricadute sul mondo del
lavoro aggirando le norme del diritto dei lavoratori proclamato dall’ILO,
svuotando le normative per la protezione dei lavoratori, ma anche
ridimensionando il diritto di contrattazione collettivo.
Quest’area di libero scambio USA -UE, creata dal T-TIP, sarà
protetta dalla NATO , che peraltro già investe 1.000 miliardi di dollari
all’anno in armi!
L’altra Bestia, ancora più minacciosa della prima, è il TISA
(Trade in Services Agreement)- Accordo per il Commercio dei servizi. Il settore
dei servizi è il più grande per posti di lavoro nel mondo e produce il 70% del
prodotto interno lordo: solo negli USA rappresenta il 75% dell’economia e
genera l’80% dei posti di lavoro nel settore privato . Su questo ghiotto
bottino, i rappresentanti di una cinquantina di Stati (UE, USA,
Canada,Australia, Giappone…) si stanno ritrovando in totale segretezza
nell’ambasciata australiana a Ginevra, dal 15 febbraio 2012 per un accordo sul
“commercio dei servizi”(sic!). Si è venuti a conoscenza di questo grazie a Wikileaks. I testi dell’accordo rimangono
segreti. Scopo fondamentale di questo accordo è accelerare la privatizzazione
di tutti i servizi pubblici e impedire qualsiasi forma di riappropriazione
pubblica di un’attività privatizzata(sic!). Il TISA impedirebbe i monopoli
pubblici (educazione nazionale) e i fornitori esclusivi di servizi anche a
livello regionale e locale (per esempio le minicipalizzate per i servizi
idrici).
Tutto questo avviene nel più totale silenzio, anzi con
l’impegno degli stati a non rivelare nulla di questa trattativa fino a cinque
anni dopo la sua approvazione. Anche con il TISA, i governi vorrebbero
concludere le trattative entro il 2015.
Come cittadini non possiamo accettare l’arrivo di queste
Bestie che consegneranno l’Europa e il mondo alle logiche del mercato. “E’
l’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria”, che Papa
Francesco bolla con tanta forza. Solo una vasta protesta di massa in tutta
Europa potrà sgominare il T-TIP e il TISA. Nel 1998 noi europei siamo riusciti
a sconfiggere il MAI (Accordo multilaterale sugli Investimenti), che è quasi la
copia del T-TIP. Abbiamo vinto dicendo MAI al MAI! Possiamo fare altrettanto
con il T-TIP e il TISA.
Già è in atto una mobilitazione in Italia fatta da un
network di un centinaio fra associazioni di consumatori, sindacati e reti
agricole con un sito molto informato. (www.stop-ttip-italia.net)
I capi di Stato europei sono già preoccupati per la
crescente ostilità contro questi Accordi. Ne hanno parlato al vertice del G20 a Brisbane(Australia). E
il più convinto sostenitore di questi trattati l’abbiamo in casa. Il governo
Renzi.
Carlo Calenda, vice-ministro per lo sviluppo economico nel
governo Renzi e responsabile dell’Italia per il T-TIP, insiste perfino di
includere nel Trattato il controverso meccanismo di risoluzione tra investitori
e Stato, il cosidetto ISDS, fortemente voluto dagli USA.
“Il T-TIP- afferma la Susan George-è un assalto alla
democrazia, alla classe lavoratrice, all’ambiente, alla salute e al benessere
della cittadinanza. L’unica risposta possibile dinanzi a questo attacco è
alzarsi dal tavolo, chiudere la porta e lasciare la sedia vuota.”E’ questo
quello che chiediamo al governo Renzi.
Mentre alla Conferenza
Episcopale Italiana(CEI) chiediamo di esprimersi su questi Trattati. La
commissione degli episcopati della comunità Europea (COMECE) ha sottolineato che il T-TIP “solleva una
serie di problemi e controversie proprio perché la Chiesa deve far sentire la
voce dei più deboli e dei più poveri in Europa e nel mondo, nella misura in cui
saranno interessati dall’accordo di libero scambio.” I vescovi europei hanno
deciso di preparare un documento per gli eurodeputati. Ma dovranno farlo in
fretta se vogliono arrivare in
tempo.Perché i vescovi italiani non potrebbero fare lo stesso? Questo
darebbe tanta forza alle comunità cristiane, all’associazionismo di ispirazione
cristiana a congiungersi con il grande movimento di opposizione a questi
trattati. Uniti possiamo farcela!
Ma dobbiamo muoverci perché i poteri forti vogliono chiudere
la partita al più presto possibile.
Diamoci da fare perché vinca la Vita.
p. Alex Zanotelli
Napoli, 3 dicembre 2014
Napoli, 3 dicembre 2014
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