mercoledì 19 febbraio 2014

Argentina, per la prima volta alla sbarra i giudici della dittatura

Sono 40 gli imputati, fra cui cinque ex giudici federali, per la prima volta in tribunale di fronte a una corte che li giudicherà per i crimini perpetrati durante la dittatura che represse l’Argentina fra il 1976 e il 1983. Accusati di aver partecipato al “terrorismo di Stato”, gli ex magistrati Gabriel Guzzo, Rolando Carrizo, Guillermo Petra e Luis Miret dovranno rispondere per aver avallato e facilitato la strategia di persecuzione politica condotta dalle forze armate, evitando di indagare su centinaia di denunce di arresti arbitrari e scomparse forzate.argentinaotilioromano

Insieme a loro sarà processato anche l’ex giudice Otilio Romano, estradato nel 2012 dal Cile, dove era fuggito una volta raggiunto dalla notizia del suo rinvio a giudizio per complicità in 130 casi di abusi. Sul banco degli imputati ci saranno anche ex militari, ex poliziotti ed ex agenti penitenziari. Il processo affronterà fra l’altro i crimini commessi nel Centro de Operaciones D2, dove diverse donne hanno denunciato di aver subito gravi violazioni. È previsto che saranno chiamati a deporre in totale 660 testimoni.

Nel frattempo, l’Unidad de Información Financiera (Uif) ha annunciato l’avvio di un’inchiesta sulla “rotta del denaro” intrapresa da una dozzina di aziende fondate da ex militari accusati di crimini di lesa umanità sempre durante l’ultima dittatura. Secondo fonti dell’Uif, la ‘task force’ dell’ex Scuola di Meccanica della Marina (Esma), il più grande centro di detenzione clandestina della dittatura, oggi Museo della Memoria, si appropriò dei beni dei prigionieri e per poterli riciclare creò società apposite.


Lara B. Vargas - Atlasweb.it


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