Fuoco di fila
sulla Revolución
I
diritti umani e l’offensiva mediatica contro Cuba
Come è noto, il clamore suscitato
dalla tragica morte di Orlando Zapata e dallo sciopero della fame inscenato da
un altro detenuto, Guillermo Fariñas, ha riacceso la polemica sul tema dei
diritti umani e della dissidenza politica a Cuba.
La notizia della morte di Zapata è
apparsa sulle prime pagine dei giornali e dei notiziari di tutto il mondo. Ciò
ha prodotto una nuova campagna di demonizzazione contro il governo di Cuba, che
negli ultimi mesi era già stato ripetutamente “aggredito” dai media. E, da un
po’ di tempo, anche sulla rete grazie all’opera dei blogger
anti-sistema (tra i quali spicca la giovane “cyber-dissidente” Yoani
Sanchez), diventati gli artefici della moderna propaganda anticubana. Se n'è
accorto anche il Pentagono che ha cominciato ad investire molto denaro e
risorse nel neonato settore della cyberguerra
- un tempo “guerra psicologica” - contro i Paesi nemici o non allineati agli
Stati Uniti.
Sulle presunte violazioni dei
diritti umani e della libertà d’espressione a Cuba, le critiche più aspre
giungono dai colossi editoriali di Stati Uniti ed Europa (inclusa buona parte
della stampa nostrana), i quali controllano le maggiori testate e i più
importanti canali radiotelevisivi (inter)continentali.
Tuttavia alla maggior parte di
questa informazione, sempre molto attenta alle vicende cubane, continuano a
sfuggire alcuni fatti non proprio irrilevanti. Ad esempio, dall’ultimo rapporto
di Amnesty International (2009), organismo chiaramente super partes, risulta che in 23 dei 27 Stati che compongono
l’Unione Europea sono state commesse negli ultimi anni gravissime violazioni
dei diritti umani: carcerazioni arbitrarie, sequestri, torture ed omicidi
extragiudiziali. A Cuba non è mai stato registrato un solo caso simile.
In Francia, la culla dei diritti
umani, solo nei primi due mesi di quest’anno si sono verificati più di 20
suicidi di detenuti, tra cui un adolescente di 16 anni. Ma la stampa
transalpina ha del tutto trascurato queste “beghe interne”, preferendo
piuttosto concentrarsi sulla perniciosa questione delle persecuzioni subite dai
“dissidenti” cubani incarcerati, e sul caso Zapata.
L’ipocrisia dell’informazione sull’America Latina.
A differenza di quanto accade nelle
“moderne e liberali” democrazie latinoamericane, dove la violazione della
dignità umana, i sequestri e gli assassini di Stato, le torture e i suicidi dei
detenuti non sono eventi sporadici ma quotidiani, a Cuba per ricordare anche
solo un fatto analogo a quello di Orlando Zapata dobbiamo tornare indietro di
almeno 50 anni. Ciò nonostante, ai grandi media non mancano i pretesti per dare
addosso al regime cubano, ad ogni sospetto di violazione dei diritti umani o
sulla base di semplici rumors.
Intanto però si continua a tacere,
o a glissare, su ciò che di assai peggio sta succedendo nel resto del
continente latinoamericano. Ad esempio, non è stata pronunciata una sola parola
di condanna sulle centinaia di vittime della dittatura honduregna (da poco
trasformata, per evidenti motivi di immagine, in “Stato democratico” dopo le
elezioni-farsa), che continua a reprimere l’opposizione civile del paese con la
violenza e le esecuzioni sommarie.
Poco o nulla si è detto, invece,
sul ritrovamento in Colombia dell’ennesima fossa comune con migliaia di vittime
dei corpi paramilitari e dell’esercito colombiano, il principale alleato degli
Stati Uniti nel Cono Sud; oppure sulle
mattanze di sindacalisti, giornalisti scomodi ed attivisti sociali che si
verificano quotidianamente in Paesi “modello di democrazia” come il Guatemala,
il Messico, il Cile o il Perù; od ancora sui moderni metodi di interrogatorio -
o per meglio dire di tortura - adottati ancora oggi dalle polizie di mezza America,
come la “bolsa” o la “picana” di argentina e cilena memoria.
Umani con diritti.
Vittima di un blocco economico
anacronistico e di un accanimento mediatico senza precedenti, malgrado tutti
gli errori e le sue contraddizioni interne, in fatto di salvaguardia dei
diritti umani Cuba può ancora vantare al mondo le sue conquiste. Vale la pena,
ancora una volta, ricordarle.
1) Tutti i cittadini cubani hanno
diritto e accesso gratuito agli ospedali e ai servizi sanitari.
2) La scuola è per tutti, non ci
sono università private, e tutti i cittadini cubani hanno accesso gratuito ai
centri scolastici ed educativi. Già nel 1961 Cuba era diventata “territorio
libero dall’analfabetismo”.
3) Cuba è, secondo l'UNICEF,
l'unico paese dell'America Latina che ha eliminato la denutrizione infantile,
anche durante il duro "periodo especial"degli anni '90, e vanta la
più alta speranza di vita del cosiddetto Terzo Mondo (78 anni). Il suo tasso di
mortalità infantile è il più basso dell'America Latina e dei Caraibi (4,7 per ogni
mille nati vivi), inferiore persino a quello degli Stati Uniti.*
4) Secondo il rapporto del 2006 riguardante il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, Cuba occupa il 50° posto per l'elevato sviluppo umano (su un totale di 177 paesi studiati), vale a dire quelle società che migliorano le condizioni di vita dei propri cittadini attraverso un incremento dei beni che servono a soddisfare i bisogni primari e complementari e la creazione di un ambiente in cui si rispettino i diritti umani.*
4) Secondo il rapporto del 2006 riguardante il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, Cuba occupa il 50° posto per l'elevato sviluppo umano (su un totale di 177 paesi studiati), vale a dire quelle società che migliorano le condizioni di vita dei propri cittadini attraverso un incremento dei beni che servono a soddisfare i bisogni primari e complementari e la creazione di un ambiente in cui si rispettino i diritti umani.*
Infine, nonostante le sue
ristrettezze economiche, Cuba è sempre la prima ad inviare nei paesi più
bisognosi del terzo mondo medici, infermieri, maestri e tecnici specializzati
(come nel caso dell’assistenza alimentare e sanitaria fornita ad Haiti dopo la
catastrofe del terremoto). E sempre mettendo al primo posto il principio e la
pratica della solidarietà con altri esseri umani.
Andrea Necciai
Note:
*”22 Particolari su Cuba che forse non
conoscete” di Red Informativa Virtin (tratto da Latinoamerica
e tutti i sud del mondo n.108).