martedì 5 giugno 2012

La Repubblica siamo noi (Roma, 2 Giugno)

RASSEGNA STAMPA:
a cura di:
Luca Faenzi
Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
ufficiostampa@acquabenecomune.org

Esperienze ed esperimento responsabile di una società in movimento:
report dalla manifestazione "La Repubblica siamo noi"

(Roma, Piazza s.Giovanni, 02.06.2012)

Carissimi,
il 2 giugno è stata un esperienza indimenticabile. Grande partecipazione, rispetto alle coincidenze e/o distrazioni di popolo (parata, family day, rinuncia sindacati confederali, condizioni meteo ottimali per gite ecc). Grande consapevolezza sulla congiunzione dei beni comuni come unico grande tema. Allegria, divertimento, sole, ma anche consapevolezza di una necessaria solidarietà per chi soffre ore di angoscia ed è privato del proprio futuro. Per la strada un lungo corteo, con partecipazioni diverse (meno dei nostri e più altre vertenze). Arrivati in p.zza san Giovanni pensavamo di occuparla per uno spazio maggiore, ma la qualità degli interventi e la loro tematicità concreta ci hanno catturato e messo di fronte ad una situazione nuova: si va verso un forum dei beni comuni, un parlamento dei cittadini, delle vertenze, delle resistenze. Un nuovo soggetto politico è nato. L'acqua ed il lavoro trascinano, ma non sono soli: energia, rifiuti, grandi opere, conoscenza, pace, legalità, emergenze. Il tutto unito da una visione ecocentrica (persona e natura insieme) e non più antropocentrica (uomo al centro). Per chi ha avuto la fortuna di partecipare, una pietra angolare nella costruzione di una nuova città. Il livello si alza! Se ci sono critiche rispetto alla giornata, alle condizioni di conflittualità varie, esse possono cogliere alcuni aspetti, ma non togliere la portata storica all'evento. Certo, come tutte le cose importanti che hanno cambiato la storia (come alcuni di voi sono cristiano e l'origine della mia fede è stata una grotta alla periferia dell'impero con poche umili presenze, ma una nuova storia da lì è nata) non c'erano le masse. Attenzione ad inseguire le masse! La storia ci dice che spesso si fanno abbindolare e sconfinano nell'inciviltà.
Chi non ha potuto o voluto partecipare avrebbe potuto dare il proprio contributo ed essere lì dove è nata una nuova Repubblica, più mesta, concreta, consapevole, più solidale, più vera, più alla ricerca, più umile, più in ascolto.
Ringrazio la segreteria e tutti coloro che all'interno del coordinamento ci hanno contagiato questa nuova strategia. Grazie ai territori che ci hanno creduto ed hanno saputo lavorare sui territori cogliendo frutti insperati.
In P.zza san Giovanni si è chiusa una fase, ma se ne è aperta un'altra: la costruzione di una nuova democrazia partecipativa e pluritematica dei movimenti e della società civile. E' stata un'esperienza unica ed un esperimento da consolidare e perseguire con convinzione e tenacia. Abbiamo una grande responsabilità: quella di vivere il nostro tempo con intensità e con il desiderio di costruire una società globale su basi diverse.
Facciamoci gli auguri!
Un saluto fraterno.
Antonio de lellis
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Care/i,
la manifestazione nazionale del 2 giugno è stata bella e importante.
Bella perché ancora una volta si è visto in piazza il popolo dell’acqua nella sua dimensione di forte radicamento territoriale (c’erano comitati da tutta Italia e da quasi ogni regione, con la splendida presenza degli emiliani) e di altrettanto forte riconoscimento collettivo dentro una vertenza che è anche nazionale ed europea.
Un movimento maturo che ha portato in piazza la propria capacità di persistenza e la forza delle ragioni che nel giugno scorso hanno determinato la straordinaria vittoria referendaria, con il pronunciamento e la partecipazione della maggioranza assoluta del popolo italiano.
Un movimento consapevole della nuova fase apertasi dopo quel voto, da una parte con gli attacchi normativi agli esiti referendari, fino alla più recente proposta/truffa dell’AEG sulla nuova tariffa, dall’altra con il non rispetto a tutti i livelli della volontà popolare, in nome della “crisi” e delle “esigenze” dei mercati.
Attacchi rispetto ai quali il movimento per l’acqua ha messo in campo sia la campagna per l’obbedienza civile, sia il contrasto ai progetti di multi utilities e di ulteriori tentativi di privatizzazione in tutti i territori, con una presenza, certo meno riconoscibile dai media, ma profonda nel suo riallacciare la partecipazione diretta delle persone alla difesa del voto referendario e della democrazia.
Importante perché, fin dallo slogan scelto “La Repubblica siamo noi”, il movimento per l’acqua ha voluto parlare a realtà molto più ampie, provando ad innescare nella pratica l’idea di una coalizione sociale dei movimenti sui beni comuni. Un percorso per niente scontato, senza scorciatoie politiciste, e da costruire con intelligenza, ma che nella manifestazione nazionale del 2 giugno ha trovato primi importanti momenti di coagulo e di intreccio, a partire da esperienze concrete che si stanno sperimentando nei territori e nelle realtà urbane (“Roma non si vende” come esempio fra i tanti).
Una manifestazione che consegna al movimento per l’acqua nuove riflessioni e nuovi strumenti per decidere collettivamente il proprio futuro : la partecipazione numerica, pur ricca e importante ma ovviamente imparagonabile a quella di altre manifestazioni durante la campagna referendaria, segnala anche per il movimento per l’acqua -così come in maniera molto più evidente per gli altri movimenti- una difficoltà a costruire un’ alternativa di massa di fronte ad un Governo della “crisi” –UE e governo Monti- che procede a spron battuto nello smantellamento dei diritti e nella mercificazione dei beni comuni e che, nel disprezzo della democrazia e del voto popolare, rischia di rendere disilluse le persone che con grande speranza avevano partecipato attivamente alla battaglia referendaria.
Serve un salto di qualità da parte di tutti i movimenti, che devono saper sempre più portare la propria azione dall’intervento a valle a quello a monte, aprendo conflittualità precise –in ogni territorio e a livello nazionale- sia sulla democrazia diretta e partecipativa sia sulla riappropriazione delle risorse che garantiscano l’effettiva riappropriazione sociale dell’acqua e dei beni che a tutte e tutti appartengono.
Un salto di qualità, a cui il movimento per l’acqua può dare –dopo la bella e colorata manifestazione del 2 giugno – un decisivo apporto, in termini di riflessione politica e culturale, affinchè “la Repubblica siamo noi” (ma anche in ogni territorio “il Comune siamo noi”), passi da importante intuizione collettiva a pratica sociale quotidiana.
A patto che tutte e tutti noi sappiamo alzare collettivamente lo sguardo e assumerci la comune responsabilità.
Un abbraccio.
Marco Bersani

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