martedì 20 marzo 2012

La grande Multiutility del Nord

COMUNICATO STAMPA




Un appello, quello pubblicato oggi su www.acquabenecomune.org, che viene lanciato da Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua in difesa dei referendum di giugno e contro il progetto della grande multiutility del Nord. Tra i primi firmatari nomi della cultura e dello spettacolo come Mondi Ovadia, Dario Fo, Stefano Rodotà, Elio e Mangoni, Nando Dalla Chiesa, Guido Cavalli, Franca Rame, Loris Mazzetti, Paolo Rossi, Basilio Rizzo, Guido Viale, Alberto Lucarelli, Vittorio Agnoletto, Luigi Ferraioli, Ugo Mattei, Bruno Bosco, Andrea Di Stefano, Elio Veltri, Luca Nivarra, Gaetano Azzariti, Roberto Biorcio, Emilio Molinari, Paolo Bisio, Daniele Silvestri, Paolo Jannacci, Ale e Franz, Mario Agostinelli, Maso Notarianni, Diego Parassole, Alberto Patrucco, Silvano Piccardi, Pietro Raitano, Luca Martinelli, Renato Sarti, Bebo Storti, Jole Garuti, Luca Koblas, Leonardo Manera, Nadia Volpi, Rita Pelusio, Henry Zaffa, Paolo Cacciari, Gianni Tamino...

“La proposta di creare una grande multiutility del Nord ci ripropone l'idea di vendere servizi essenziali per coprire buchi di bilancio e punta a superare i debiti delle aziende attraverso economie di scala. E’ un’operazione lobbistica e verticistica di istituzioni, manager e correnti di partiti, estranea alle città interessate, che espropria i consigli comunali dei loro poteri e allontana le decisioni dal controllo democratico. Oggi serve una gestione dell'acqua, dei rifiuti, del TPL, dell'energia prossima ai cittadini e alle Amministrazioni locali, per garantire la trasparenza e la partecipazione nella gestione dei servizi".

Con l'appello si contesta il progetto della grande multiutility sia nel metodo che nel merito. Nel metodo perché si tratta di un'operazione che non prevede dibattito pubblico che coinvolga le amministrazioni locali, le assemblee elettive, coloro che hanno promosso e vinto i referendum, le associazioni, i comitati, tutti coloro che vogliono preservare l’universalità dei diritti fondamentali, come l’acqua, e tutelare i diritti dei lavoratori. “Non si può accettare – si legge nell'appello – l'espropriazione delle condizioni minime per esercitare i diritti di cittadinanza, per garantire la riproducibilità della nostra vita associata in armonia con l'ambiente”. Nel merito perché “anni di privatizzazione lasciano aziende con miliardi di debito, aumento dei costi dei servizi per i cittadini, peggioramento delle condizioni dei lavoratori del settore, azzeramento degli investimenti in nuove reti, impianti e tecnologie, spreco di ingenti risorse naturali, finite e irriproducibili, e una drastica riduzione degli spazi di democrazia, di partecipazione e di trasparenza”.

“Chiediamo – conclude l'appello – a tutte le forze politiche, sociali e sindacali, in particolare quelle che hanno sostenuto i referendum, di prendere una posizione chiara opponendosi con decisione a questo progetto e portandolo alla discussione e al pubblico dibattito. Ci impegniamo a favorire tutti i possibili momenti informativi, di dibattito e di sensibilizzazione”.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua si mobiliterà a tutti i livelli per contrastare qualsiasi operazione che vada contro l'esito referendario di giugno e riproponga, come accadrebbe con questa enorme operazione finanziaria, la mercificazione di un bene comune essenziale e l’espropriazione della democrazia.

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TORINO:
L'obbedienza civile non abita nei vertici SMAT 
Signor Sindaco (#2)...


SmatSignor Sindaco,
in questi giorni la Smat sta inviando una lettera ai Sindaci dei Comuni dell'ATO 3, firmata dal Presidente ma anche dall'Amministratore Delegato dell'Azienda.
Ben curiosa questa iniziativa di un Amministratore Delegato di inviare una raccomandata, con ricevuta di ritorno (!), ai soci dell'Azienda per cui lavora... Come le sarà noto l'esito referendario ha abrogato la remunerazione del capitale investito nel servizio idrico: secondo l'esplicita affermazione della Corte Costituzionale tale esito è immediatamente efficace nell'ordinamento giuridico. In conseguenza di ciò il ministro Clini ha invitato il Governo a intraprendere i dovuti passi successivi.
Totalmente diverso il comportamento della Smat (e di altri gestori). Di fronte alle iniziative, promosse dal Forum dei movimenti dell'Acqua, per far applicare concretamente la normativa quale risultante dal referendum, la Smat esercita una indebita pressione psicologica sui Sindaci.
La lettera Smat contiene, tra altre inesattezze, anche quella, macroscopica, di confondere la remunerazione del capitale con gli investimenti (perfettamente separati nella tariffazione normalizzata applicata nell'ATO 3 Torinese).
Siamo assolutamente consapevoli e sensibili di fronte al problema del finanziamento delle infrastrutture nel settore. La invitiamo pertanto a consultare i nostri siti, o meglio, a mettersi in contatto con questo Comitato, per conoscere le nostre analisi e le nostre proposte, frutto di un attento e documentato studio dei dati.
In tema di dati reali, non possiamo non ricordare, quanto meno, l'improvvida "impresa palermitana" che si è pesantemente riflessa sui bilanci Smat.
A breve il Forum darà, a livello nazionale, un'argomentata e meditata risposta a queste discutibili iniziative dei gestori, Smat tra le prime.
Nell'immediato ci auguriamo che Ella, nell'interesse della cittadinanza che rappresenta, si schieri a favore del rispetto della volontà popolare e della legalità.

Cordiali saluti e buon lavoro.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Comitato Provinciale Acqua Pubblica Torino -
www.acquapubblicatorino.org - tel. 388 8597492
Torino, 8 marzo 2011

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