mercoledì 15 febbraio 2012

La diga di Quimbo [post #2]

In questi giorni l’epilogo del conflitto che vede contrapporsi da 4 anni da un lato la controllata ENEL – ENDESA e dall’altro le comunità residenti e resistenti che verranno sfollate per aprire spazio a un mega progetto idroelettrico dal valore di 837 milioni di dollari fino al 2014.


Il Quimbo, questo è il nome della diga che le multinazionali italo spagnole pretendono costruire, è una gigantesca opera che inonderà 8.500 ettari delle terre agricole più fertili del paese, per produrre energia destinata all’esportazione e a coprire il fabbisogno energetico interno, che si prevede incrementerà in maniera esponenziale con la conversione in atto del territorio colombiano in una enorme miniera a cielo aperto.


Sono 4 anni che le comunità del Huila, la regione dove sorgerà la diga, protestano, si oppongono pacificamente e legalmente alla distruzione delle loro esistenze, della sicurezza alimentare del paese e di una valle bellissima, riserva di protezione della Amazzonia. Lo hanno fatto portando avanti con assiduità e insistenza le proprie ragioni, scontrandosi contro il muro di gomma di una burocrazia e di un mondo politico che non vogliono capire. O forse che hanno capito benissimo e si sono schierati, anche a costo di violare le stesse norme costituzionali colombiane. La Contraloria, un ente di controllo statale, ha già aperto una indagine contro le autorità ambientali e contro lo stesso ministro di ambiente, riscontrando pesanti irregolarità nella concessione dei permessi per la realizzazione della idroelettrica. Ma i tempi di indagine sono lunghi.

Il 20 febbraio Enel e Endesa devieranno il corso del Magdalena, il più grande fiume colombiano, causando un danno irreparabile.


Le comunità resistono, si sono accampate nella zona dei lavori per impedire il danno, dicono che non se ne andranno da lì. Da un lato ci sono centinaia di persone, pescatori, costruttori, braccianti, contadini e mezzadri, accampati lungo il fiume. Dall’altro buldozer, scavatrici, luci che illuminano a giorno il cantiere degli italiani e degli spagnoli. In mezzo esercito e ESMAD, i tristemente famosi squadroni antisommossa colombiani che dalla loro creazione ad oggi hanno ucciso decine di persone reprimendo il dissenso. L’impresa ha richiesto l’intervento dell’esercito e degli antisommossa. Lo sgombero è stato previsto per martedì 14 febbraio.

MATERIALE INFORMATIVO:

Articolo di C.Amicucci (ilManifesto, 14/02/12)
http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20120214/manip2pg/14/manip2pz/318004/

ULTIMA ORA: Testimonianza in loco di un italiano del comitato Carlos Fonseca http://comitatocarlosfonseca.noblogs.org/post/2012/02/14/sgomberati-i-blocchi-alla-diga-enel-in-colombia/#more-3058


SOTTOSCRIVI LA PETIZIONE
http://censat.org/index.php?option=com_chronocontact&chronoformname=quimboener2012en

PATAGONIA SENZA DIGHE
La pagina web che denuncia le politiche energetiche dell’ENEL e delle multinazionali dell’ENERGIA
www.patagoniasenzadighe.org


http://www.yaku.eu/primapagina_articolo.asp?id=1965
http://defensaterritorios.wordpress.com/
http://www.portafolio.co/negocios/obras-la-hidroelectrica-el-quimbo-llevan-un-mes-detenidas

LA PAGINA WEB DELLA IMPRESA EMGESA ( ENEL – ENDESA )
http://www.emgesa.com.co/eContent/newsDetail.asp?id=411
http://www.proyectoelquimboemgesa.com.co/site/

Contatto stampa: 348 7467493 - francescacaprini@yaku.eu


FERMIAMO LA COSTRUZIONE DELLA DIGA
DI QUIMBO IN COLOMBIA 

Dal 4 gennaio i comitati locali riuniti nell’associazione Assoquimbo presidiano il territorio del dipartimento di Huila, in Colombia, per bloccare la costruzione della diga che inonderà 8.500 ettari delle terre agricole più fertili del paese - 6 i comuni coinvolti - e pregiudicando un territorio ricco di biodiversità, naturali e culturali, e abitato da circa 3.000 persone. 

Il blocco dei movimenti colombiani intende anche fermare lo scavo imminente di un tunnel di 400 metri che dovrebbe permettere la deviazione disastrosa del fiume Magdalena per il 20 febbraio. Le multinazionali Enel-Endesa hanno comandato all’esercito antisommossa di sgombrare in queste prossime ore il territorio dai manifestanti. 

In appoggio ai movimenti colombiani è stato convocato un presidio giovedì 16 alle 14 - 17 , davanti la sede nazionale Enel Spa in viale R.Margherita/angolo via Savoia a Roma

Aderiscono:
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Yaku; Cobas; comitato Carlos Fonseca Roma; Spazio sociale ex 51

2 commenti:

  1. ULTIMA ORA:
    Sgomberati i blocchi alla diga Enel in Colombia

    Le prime notizie che ci arrivano dai media mainstream parlano di sgombero concluso con tre feriti tra i contadini che bloccavano da giorni l’accesso al cantiere. Gli squadroni antisommossa colombiani hanno impiegato un massiccio lancio di lacrimogeni. Il generale José Vicente Segura ha dichiarato che la “situazione è totalmente sotto controllo”.

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  2. In Guatemala, In Cile, In Colombia L’ENEL sta portando avanti progetti relativi alla costruzione di DIGHE che devastano il territorio dove verranno realizzate non rispettano le scelte e i bisogni delle popolazioni locali, favoriscono l’incremento dei profitti per l’impresa e i Governi che la sostengono.

    In Colombia, sul RIO MAGDALENA, le comunità contadine A sostegno delle quali abbiamo già manifestato lo scorso 14 FEBBRAIO, in lotta verranno sgomberate tra il 3 e il 6 Marzo. In Guatemala i lavori dovrebebro terminare entro la metà del 2012, mentre in Patagonia sono è forte la campagna contro le 5 Dighe.

    Rete Italiana di Solidarietà con la Colombia - SUTTVUES - Spazio Sociale EX-51/Valle Aurelia - CRMB/Comitato Riformiamo la Banca Mondiale - Confederazione Cobas - Comitato Carlos Fonseca - A SUD - Associazione Italia Nicararagua/Roma

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