martedì 31 maggio 2011

Appelli al voto

«Votate per l’acqua»
La mossa del vescovo

Corriere della Sera, 30 maggio 2011

E se i politici s’arrabbiano, pazienza. Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo di Locri- Gerace, è un uomo d’azione: la prudenza cattolica che impegna la Chiesa a non esplicitare le scelte in cabina elettorale decisamente non fa al caso suo. Così venerdì sera si è seduto alla scrivania e ha scritto un breve messaggio da diffondere all’intera comunità: «Carissimi, fra giorni ci saranno i referendum. Rompo il riserbo che il vescovo deve mantenere in occasione di competizioni elettorali, perché non si tratta di patteggiare per un candidato o l’altro, si tratta di difendere il bene comune. L’acqua fra qualche anno sarà più preziosa del petrolio. Non possiamo permettere che sia il privato a gestirla: si finirà come con la benzina, con rincari sempre più forti. Difendiamo il bene comune. Andiamo a votare e votiamo sì, a favore dell’acqua come bene comune. Ditelo anche ai fedeli e agli amici». Dopo il nucleare, dritti in pasto al pubblico dibattito sono finiti proprio i due quesiti sull’acqua: il primo sull’abrogazione dell’articolo 23 bis della legge 133 del 2008 (poi modificato dal decreto Ronchi del 2009) relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica che prevede una permanenza del pubblico solo attraverso la creazione di Spa; il secondo sull’abrogazione di quella parte del decreto 152 del 2006 che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa. Nella stessa maggioranza di governo la strategia da adottare in merito non è stata affatto univoca: se per il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo la consultazione sull’acqua è «totalmente inutile», per il leader della Lega Umberto Bossi «alcuni quesiti, come quello sull’acqua, sono attraenti». Poi, però, con il voto di fiducia sul decreto omnibus, l’obiettivo politico dichiarato — come ha ricordato il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto — è stato quello di disinnescare non solo il referendum sul nucleare ma anche quelli su acqua e legittimo impedimento, che avrebbero buone possibilità di raggiungere il quorum necessario del 50 per cento più uno. In ogni caso, l’appello di monsignor Fiorini Morosini non dispiacerà certo alla Conferenza episcopale italiana, che martedì scorso — invitando «tutti i credenti a rispondere alle loro coscienze» — si era espressa con le parole di monsignor Mariano Crociata: «L’acqua è un bene di tutti, è un aspetto che va salvaguardato. Tutte le espressioni di volontà popolare sono da incoraggiare e apprezzare come elemento di democrazia; nel merito, sui temi quali l’acqua e simili, bisogna sempre esercitare vigilanza e responsabilità sociale».

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Presidenza Diocesana
AZIONE CATTOLICA ITALIANA
Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano


Il 12 e 13 Giugno al Referendum sull’Acqua
Votiamo SI

 “Il diritto all’alimentazione, così come quello all’acqua, rivestono un ruolo importante per il conseguimento di altri diritti, ad iniziare innanzitutto, dal diritto primario alla vita. E’ necessario che maturi una coscienza solidale che consideri l’alimentazione e l’accesso all’acqua come diritti universali di tutti gli esseri umani, senza distinzioni e senza discriminazioni” (Caritas in Veritate n. 32)
“L’acqua, bene comune della famiglia umana, costituisce un elemento essenziale per la vita; la gestione di questa preziosa risorsa deve essere tale da permetterne l’accesso a tutti, soprattutto a coloro che vivono in condizione di povertà, garantendo la vivibilità del pianeta sia della presente che delle future generazioni. L’accesso all’acqua rientra, infatti, nei diritti inalienabili di ogni essere umano, poiché rappresenta un pre-requisito per la realizzazione di gran parte degli altri diritti umani, come il diritto alla vita, all’alimentazione, alla salute. Per questo motivo l’acqua «non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale […] Il diritto all’acqua si basa sulla dignità umana e non su valutazioni di tipo meramente quantitativo, che considerano l’acqua come un bene economico. Senza acqua la vita è minacciata. Dunque, il diritto all’acqua è un diritto universale e inalienabile»”
(Dal messaggio del Santo Padre Benedetto XVI A firma del Cardinale Tarcisio Bertone al Direttore generale della FAO in occasione della Celebrazione della giornata mondiale dell’acqua)

Noi Voteremo Si perché L’acqua è un bene essenziale per la vita e non una merce di scambio. La Vita non è frutto del caso, ma dell’equilibrio perfetto che sorregge il creato e che chiunque, credente o no, può apprezzare in tutta la sua potenza e immensità. Il creato va quindi rispettato e all’interno di questo, gli elementi essenziali che lo compongono perché ne sono frutto, causa ed effetto in un equilibrio indisponibile e inalienabile.  L’equilibrio e il funzionamento del creato non possono essere oggetto di una semplice valutazione economica che vuole l’acqua al centro di un rapporto di scambio utile a produrre profitto.

Noi Voteremo SI  perché L’acqua non è un bene a disposizione di pochi che possono decidere come, a chi, e a quale prezzo dispensarla. Essa va usata con rispetto, per migliorare la salute e l’igiene umana, per combattere il degrado dell’ambiente. Aprire i rubinetti dell’acqua potabile solo a chi può acquistarla significa di fatto porre ulteriori barriere alla dignità umana, aumentare le disuguaglianze, ostacolare lo sviluppo della vita.

Noi Voteremo SI perché “ci sentiamo coinvolti, custodi e responsabili di quella risorsa preziosa che è l’acqua, bene troppe volte ridotto a merce, a valore economico, a oggetto di scambio, da cui si vede escluso chi non ha possibilità di reddito per procurarsela”. Una Legge che trasformi l’acqua in affare, rischia di limitare l’accesso ad essa ai ceti più deboli.

Auspichiamo che il Legislatore compia uno sforzo aggiuntivo per tutelare non solo il bene acqua, ma per garantire che la sua fruizione non contraddica l’irrinunciabile principio che essa è un diritto universale di tutti gli esseri umani.


Per Questi motivi Ti Invitiamo a Votare e a Votare SI

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La Federazione della stampa missionaria italiana lancia l'appello affinché ci sia una forte mobilitazione il 12-13 giugno contro la privatizzazione dell'acqua.

Da sempre impegnati per la promozione del bene comune, le riviste missionarie raggruppate nella Fesmi (Federazione stampa missionaria italiana) e i Missionari/e in Italia e nel mondo invitano tutti gli italiani a partecipare al referendum del 12-13 giugno 2011, esprimendo la propria preferenza per il SI ad entrambi i quesiti riguardanti l'acqua.
Siamo infatti convinti che la strada della privatizzazione di un bene essenziale e profondamente legato alla sacralità della vita non sia corretta dal punto di vista etico, oltre che inefficace dal punto di vista della sua gestione. I nostri occhi possono vedere e documentare nei molti paesi del Sud e del Nord in cui operiamo, che la gestione privata della risorsa idrica non ha mai migliorato il servizio, ma, anzi, l'ha spesso peggiorato, arrivando addirittura a negarlo alle fasce povere della popolazione.
L'acqua è vita, l'acqua è simbolo di rinnovamento e di rigenerazione ed è un diritto fondamentale per la sopravvivenza e la salute.
C'è bisogno di raggiungere il quorum portando alle urne circa 25 milioni di persone per una partecipazione democratica, anche in Italia, volta al bene di tutti, al "bene comune".

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Aderenti e sostenitori iniziativa "Religiosi a pane e acqua"
9 giugno pv
  Un giorno di digiuno per salvare l’acqua. L’appuntamento è a Roma in Piazza San Pietro: sono chiamati ad aderire sacerdoti, suore, missionari


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